Non ho giurato al giuramento militare

Non ho giurato al giuramento militare. Purtroppo ho partecipato alla cerimonia di giuramento, ma non ho giurato.

É successo ormai parecchi anni fa, ma questo articolo ha valore anche oggi.

Qualche anno fa, era il 2001, ho dovuto fare, in obbedienza alla legge italiana, il servizio militare di leva, come quasi tutti gli uomini adulti di oggi. Il servizio di leva obbligatorio in Italia è stato sospeso il 1 gennaio 2005.

La legge italiana dava anche la possibilitá di fare obiezione di coscienza, ma avrei dovuto fare una dichiarazione non vera allo Stato italiano: avrei dovuto dichiarare che mi oppongo all′uso delle armi. Ritengo che questa fosse una dichiarazione ideale, disincarnata da quella che é la natura dell′essere umano (in qualche caso un arma si puó usare, dipende dal perché, dal modo, dalle circostanze). In coscienza rifiutavo questa dichiarazione e ritengo che chiunque l′abbia fatta, abbia fatto una dichiarazione non vera allo Stato italiano. Per questo motivo ho rifiutato questa via.

Ho iniziato a fare il servizio di leva e si sono fatti più forti ulteriori problemi di coscienza quando l′esercito ha chiesto a me come a tutti gli altri militari di fare un giuramento di fedeltá. Ecco il testo di quel giuramento: "Giuro di essere fedele alla repubblica italiana, di osservare la costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della patria e la salvaguardia delle libere istituzioni".

In coscienza non mi andava di fare questo giuramento.

La repubblica italiana, la costituzione, le leggi, la patria, sono realtá certamente positive, ci mancherebbe, ma non tali da giustificare un giuramento di fedeltá ad esse.
Giurare fedeltá a qualcosa o qualcuno significa che qualunque cosa succeda colui che giura sará fedele alla realtá a cui giura fedeltá. In questo caso, la repubblica italiana, la costituzione, le leggi, la patria. Sarebbe come assolutizzare realtá che non sono assolute.

In particolare la patria: é una realtà ottima, quante persone hanno dato la vita per essa, ma non é Dio. Parlare di patria significa parlare di italiani, francesi, etc, cioè di popoli, che hanno un medesimo luogo di origine, una stessa cultura, una stessa lingua; oppure anche di legami di sangue, di parentele, etc. Certamente dei valori buoni, ma c′é un valore piú grande che é quello che tutti gli esseri umani sono fratelli e sorelle tra loro, figli di un unico Padre, il Dio di Gesú Cristo.

Se si possono portare avanti entrambi i valori, bene, ma con quell′atto di giurare bisognava scegliere, ed io ho scelto di non giurare, restando fedele al Dio di Gesù Cristo.

Ritengo che chiunque abbia fatto quel giuramento, abbia fatto un giuramento non giusto.

Tornando ai fatti, in coscienza appunto non volevo fare questo giuramento, peró non vedevo vie d′uscita, dato che le due possibilitá che la legge dava avevano entrambe qualcosa di sbagliato.

I giorni prima della cerimonia collettiva di giuramento ho chiesto ad autoritá militari quale fosse il significato di quel giuramento, ma ho sempre ricevuto risposte molto vaghe. Ho chiesto anche a dei sacerdoti che mi consigliassero, ma nessuno ha saputo dirmi quale fosse la cosa giusta da fare. Mi sono anche fatto dare un regolamento del servizio di leva per approfondire la questione.
Ed ancora, un articolo del regolamento di disciplina militare diceva che per difendere la bandiera di guerra bisognava essere anche disposti a dare la vita (art 7.2 del regolamento di disciplina militare in vigore quell′anno). La vita umana che vale meno di una bandiera (per quanto valore simbolico essa possa avere)?

Tornando ai fatti, il giorno prima della cerimonia ho detto al mio diretto superiore che non me la sentivo di giurare ed egli, un po′ "sottobanco" mi ha detto, in sostanza, di partecipare alla cerimonia e, se volevo, di fare a meno di giurare tra me e me.

Io non ho visto altre possibilitá, forse non ne ho avuto la forza e ho fatto così: ho partecipato alla cerimonia, ma tra me e me non ho giurato. Quale sarebbe stata la cosa giusta da fare? O rifiutarsi di giurare platealmente, in modo che tutti se ne accorgessero, oppure, sicuramente il modo migliore, non partecipare alla cerimonia di giuramento, ovviamente accettando le conseguenze (il carcere militare?).

Intanto ho fatto il mio servizio di leva e un po' alla volta ho cercato di migliorare le cose.

Ho parlato piú volte con la persona che doveva ricevere quel giuramento a nome dello Stato, della patria, chiedendogli se poteva essere riconosciuta apertamente la mia scelta di non giurare, ricevendo risposta negativa.
Ho pubblicato un articolo simile a questo nel Gazzettino (cronaca locale di Feltre) nell′ottobre del 2004, uno nel bollettino parrocchiale della parrocchia di Cesio (2005), uno in quello della parrocchia di Lamon (2007), parrocchie in cui ero in servizio pastorale ed uno nel Corriere delle Alpi bellunese nel febbraio 2011.
Come potete qui vedere, ho pubblicato questo scritto in internet nel mio sito, ne ho parlato con molte persone e altro ancora.

Insomma, partendo da quello che é successo credo che sia nata un po′ alla volta una chiamata di Dio rispetto a queste cose cui ho cercato e sto cercando di rispondere.

Le questioni in gioco sono molte e di spessore, toccano in profonditá l′animo dell′essere umano: la coscienza, Dio, la patria, i rapporti tra gli esseri umani, i rapporti parentali, la natura dell′essere umano, etc. Quasi tutti i maschi adulti italiani ci sono passati (erano esonerati il clero e poche altre categorie di persone) ed é una questione rilevante anche a livello degli altri Stati nazionali.

Quante guerre sono per motivi nazionalistici (patria) e religiosi (Dio)!

Ed anche nei rapporti tra persone (rapporti parentali compresi), la fraternitá come figli di Dio dovrebbe essere ció che li regola prima di tutto.

Nel quarto secolo, un giovane, Massimiliano, in nome della sua fede cristiana, é stato ucciso dall′impero romano, con la motivazione che si era rifiutato di fare il giuramento militare per l′esercito romano, e per questo motivo la Chiesa lo ha canonizzato.

Ed anche nell′attualitá, quanti giuramenti ci sono a livello militare, civile e religioso? Io non credo che siano tutti giusti, anche per i motivi che ho detto sopra. Bisognerebbe vedere i contenuti dei singoli giuramenti per capire quali sono giusti e quali no, quali secondo Dio e quali no.

E molto altro ancora...

Don Christian Conte | 07 Ottobre 2011 | Feltre (BL)